L’Istituto per Sordi di Roma è l’unico ente dello Stato a occuparsi di sordità. Da 25 anni le lavoratrici e i lavoratori che vi operano, per metà persone sorde o con disabilità e tutti con contratti di collaborazione, sono vittime di un lungo precariato e di un silenzio assordante da parte dello Stato.
Da sei mesi non ricevono né stipendi né contributi e ora sono ulteriormente privati della loro dignità perché costretti a operare a rischio della propria salute in un ente che non ha più neanche le risorse per accendere il riscaldamento e per garantire la piena attuazione dei protocolli di sicurezza.
Eppure, nonostante tutto, continuano a garantire attività essenziali per l’inclusione scolastica degli studenti sordi e delle loro famiglie.In presidio al Ministero dell’Istruzione per chiedere il salvataggio dell’Ente e delle lavoratrici e dei lavoratori precari. Apertura da parte del Ministero, ma la soluzione richiede un impegno di lungo periodo.