Da sabato tutto torna alla normalità, ma non si escludono ulteriori scioperi Ladispoli-Cerveteri. I Riders in sciopero per 24 ore nella giornata di Venerdì 22 Ottobre.
Motivo? Paghe e bonus in continuo ritocco al ribasso, senza alcuna concertazione e senza nessuna mediazione tra azienda e lavoratori. Così il colosso spagnolo delle consegne a domicilio di cibo (e non solo, i riders consegnano ogni genere di bene di consumo) è costretto per la serata di Venerdì, un momento di punta per gli ordini delivery, a mettere in pausa il servizio: “a causa della forte domanda al momento non possiamo accettare nuovi ordini” è apparso sulle App dei clienti Glovo.
La verità è che non c’erano abbastanza “glovers” disponibili. Infatti la maggior parte dei lavoratori ha aderito allo sciopero, ampiamente anticipato, per la richiesta di un tavolo di concertazione e del blocco del continuo precipitare delle paghe.
Ormai, ritocco dopo ritocco, si parla di 2/3 euro per una consegna, considerando che i mezzi (automobili, scooter e biciclette) sono di proprietà dei glovers, così come loro è la responsabilità della manutenzione dei mezzi e dei rifornimenti di carburante.
“Il problema principale sono le tariffe per la consegna, che ormai non coprono neppure il carburante e l’usura dei mezzi” – spiega Federica Pitoni, portavoce dei Riders Glovo di Ladispoli-Cerveteri e rappresentante Nidil Cgil Roma Nord – Civitavecchia – Viterbo – “ma di problemi ce ne sono a iosa, come il fatto di essere gestiti da un algoritmo, cioè da un freddo computer, senza alcun referente aziendale con cui dialogare. Per questo si rende sempre più urgente un tavolo aperto con l’azienda, altrimenti seguiranno altre giornate di sciopero, fino all’ottenimento di risposte concrete”.
Durante lo sciopero i riders hanno presenziato per tutto il giorno quello che, ormai, è un vero e proprio punto di ritrovo, vale a dire il Mc Donald’s di Ladispoli, da cui partono circa l’80% degli ordini; i classici zaini gialli utilizzati per mettere in bella mostra i cartelli della protesta: “valgo meno del prezzo di un hamburger” e “Glovo: il lavoro si paga!”.
I rider Glovo di Ladispoli stanno quindi manifestando per avere maggiori tutele e diritti e per non essere gestiti da una formula matematica che a tutti gli effetti discrimina i lavoratori. Le piattaforme non garantiscono più neanche la copertura delle spese e non danno risposte ai lavoratori né ai sindacati. I rider non possono andare in ferie, ammalarsi, assentarsi per maternità.”
E se ti ribelli” – scrivono i rappresentanti sindacali dei riders – “se chiedi il rispetto dei contratti, ti fanno fuori …e avanti un altro. La mobilitazione è iniziata con un’intera giornata di sciopero di oggi e continuerà poi con altri scioperi, fino a quando Glovo non darà risposte”.
Sembra, infatti, che Glovo continui ad assumere Riders senza riuscire a garantire loro il minimo di ore di lavoro necessarie a portare a casa un salario decente: “può capitare di consegnare un ordine” – ammettono i riders presenti alla manifestazione – “e poi di rimanere una o due ore fermi, ad aspettare. Non è un lavoro dignitoso svolto in questo modo!”.
Cgil e Nidil Roma Nord – Civitavecchia – Viterbo – si legge nella nota – sostengono la mobilitazione affinché si ottenga la dignità che ogni lavoro merita, senza la quale è sfruttamento.