A rischio oltre 100 somministrati italiani impiegati nell’ufficio europeo EASO. Contratti in scadenza il 31 marzo, decisione unilaterale, nessuna apertura al dialogo con i sindacati.
EASO, in quanto Ufficio Europeo specializzato nel settore dell’asilo, supporta gli Stati Membri dell’Unione Europea i cui i sistemi di asilo e di accoglienza sono sotto particolare pressione migratoria. Interviene dunque in Italia da diversi anni e, per svolgere le prerogative previste dagli obiettivi concordati con il Governo italiano tramite piani operativi annuali, occupa ad oggi circa 110 lavoratrici e lavoratori esterni con un contratto di somministrazione a termine a fronte di poche unità di personale assunto direttamente.
Nei mesi passati il personale in somministrazione ha appreso la decisione di EASO di non rinnovare i contratti di somministrazione allo scadere del 36esimo mese di lavoro. Questa decisione, presa in maniera totalmente unilaterale e sulla base di una interpretazione normativa restrittiva, ha già portato alla dichiarazione di uno stato di agitazione, alla richiesta di confronto da parte delle Organizzazioni sindacali Europee e Italiane, con l’obiettivo di evitare la perdita del posto di lavoro per decine di lavoratori e lavoratrici.
Dobbiamo invece con sorpresa non solo prendere atto che EASO, con toni di supponenza, ha deciso di non ascoltare in alcun modo le nostre richieste e di rifiutare qualsiasi confronto a tutti i livelli, ma dobbiamo addirittura subire gli eletti di una improvvisa ed arbitraria evoluzione della interpretazione della normativa da parte di EASO ancora più penalizzante per i lavoratori.
Numerosi lavoratori e lavoratrici il cui contratto scade il 31.03.2021 non vedranno alcun rinnovo e l’attività di EASO in Italia subirà un grave rallentamento. Il management EASO ha dichiarato che la decisione di non rinnovare questi contratti è sempre da imputarsi unicamente alla necessità de rispetto della normativa italiana, ma sono numerosi i casi in cui persino la lettura più restrittiva non giustifica questi mancati rinnovi. Neppure lo stesso staff direttivo di EASO ha chiarito ai lavoratori i criteri utilizzati per decidere la conclusione dei rapporti di lavoro. Decine di lavoratori nei mesi scorsi hanno già perso il lavoro.
Tale decisione, occorre ribadirlo, non si ripercuote unicamente sui lavoratori ma limiterà la qualità degli interventi, in quanto la sospensione delle attività non solo costerà all’Ufficio Europeo le professionalità acquisite negli anni da personale sulla cui formazione EASO ha investito in maniera considerevole, ma vanificherà gli sforzi fatti in questi anni in un settore delicatissimo dal punto di vista sociale e giuridico quale la gestione delle richieste di protezione internazionale in Italia.
NIdiL CGIL Nazionale e RSA NIdiL Adecco operanti in EASO ribadiscono quindi la dichiarazione di stato di agitazione e richiederanno i confronti necessari con i Ministeri competenti, per discutere delle possibili soluzioni e far parte del relativo processo di comunicazione al fine di garantire qualità e continuità di impiego con maggior trasparenza. Qualora non vi siano aperture di dialogo da parte di EASO si riservano di intraprendere tutte le iniziative di mobilitazione opportune.
Riteniamo infine che le istituzioni Europee e lo Stato italiano debbano intervenire, per evitare che il sostegno all’asilo sia svolto da personale precario e incerto sul proprio futuro lavorativo e che venga scongiurata l’imminente sospensione delle attività di EASO sul territorio italiano nei suoi numerosi ambiti di competenza.